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martedì 19 ottobre 2010

PETIZIONE DI PROTESTA


PETIZIONE DI PROTESTA
AL RETTORE DELL’UNIVERSITA’ CA’ FOSCARI DI VENEZIA

(FIRMA CON NOME E NUMERO DI MATRICOLA)

I sottoscritti studenti di Cà Foscari,


premesso

che i problemi del nostro Ateneo sono riconducibili al contesto generale delle Università italiane e pertanto soggette alle future decisioni ministeriali in merito;
che tali decisioni così come prospettate dal ddl Gelmini e dalla finanziaria Tremonti consistono in tagli del finanziamento pubblico alle Università del 90% dal 2010 al 2011, in controtendenza rispetto al resto d’Europa, che non valorizzano né tutelano il ruolo dell’Università pubblica all’interno della società civile italiana, ma al contrario puntano alla sua graduale eliminazione di fatto;
che gli studenti si dichiarano contrari a tale prospettiva;

constatati

la Sua personale e pubblica approvazione del disegno di legge in questione;
la recente ridefinizione dell’assetto degli Organi di Ateneo dell’Università Cà Foscari in applicazione preventiva delle disposizioni ministeriali non ancora approvate al Senato;
l’adesione dell’Ateneo al progetto Univeneto;
il sodalizio del tutto esclusivo dell’Università di Venezia con il Banco San Marco, divenuto recentemente l’unico privilegiato istituto di credito che fa da tramite tra studenti e Università;
la mancata comunicazione con gli studenti, nonostante la moltiplicazione dei mezzi, in merito a tali fondamentali questioni, alle motivazioni e alle reali implicazioni connesse;
il cospicuo aumento delle tasse;
la continua riduzione nel corso degli ultimi anni, per tutti i corsi di laurea, del numero di ore di lezioni frontali o di laboratorio per CFU, traducibile in una parcellizzazione della formazione;
l’insoddisfacente definizione del calendario accademico dell’anno in corso, rivelatrice della scarsa attenzione rivolta agli studenti, a cui è concessa una quantità di tempo del tutto insufficiente ad una pianificazione ottimale degli esami;
l’inefficienza nella risoluzione dei problemi fondamentali legati al blocco parziale della didattica causato dalla protesta dei ricercatori, che per alcuni corsi di laurea corrisponde ad un congelamento di buona parte degli insegnamenti e per altri alla rinuncia di componenti essenziali del percorso formativo;
il mancato rinnovamento del contratto di lavoro di alcuni docenti, equivalente in certi casi all’eliminazione in toto di corsi caratterizzanti o fondamentali;
la tarda e incompleta sostituzione, con evidenti soluzioni di ripiego o nessuna soluzione, dei docenti pensionati o assenti per maternità;
la concentrazione di tali inadempienze, eliminazioni e “sviste” in alcuni indirizzi (in particolare Archeologia, Storia dell’arte, Scienze), rivelatrice dello scarso interesse rivolto alla loro sopravvivenza, nonostante la loro importanza fondamentale all’interno dell’Università di Venezia (i primi per il nesso centrale con la città, la cui economia, oltre che cultura, vive principalmente ed inequivocabilmente sulla storia delle sue manifestazioni artistiche; l’ultimo per la necessità di incentivare e non certo di ridurre la già critica formazione scientifica in Italia);
l’avvio di un nuovo corso di laurea, con relativi costi, nonostante i tagli e a discapito della conservazione e del miglioramento, del tutto necessario e auspicabile, dei corsi preesistenti e delle strutture;
il numero cospicuo di iniziative del tutto superflue e spesso di scarso valore culturale promosse dall'Ateneo;
l’operazione di marketing (a cui è riconducibile anche, plausibilmente, il principale motivo alla base della scelta di avviare nuovi corsi piuttosto che migliorare gli esistenti, nonchè dell'avvio di questa politica "dell'evento") recentemente avviata dall’Ateneo a livello nazionale e internazionale che ne offre un’immagine non conforme alle reali e gravi condizioni in cui versa;

reputano

inutilmente offensivo negare loro il diritto ad essere realmente informati sul futuro prossimo dell’Ateneo e dei singoli corsi di laurea;
necessaria una maggiore trasparenza sulla gestione attuale delle risorse, sul progetto Univeneto e sul rapporto tra Cà Foscari e Banco San Marco;
inadeguata la priorità delle operazioni di marketing rispetto alla necessaria pianificazione di interventi concreti mirati al mantenimento o miglioramento della didattica e dei servizi;
lesivo dei loro diritti subire l’assenza di misure a tutela della qualità, della stabilità, della completezza e della varietà dell’offerta formativa, che continua peraltro a costituire il principale specchietto per le allodole anche nella Guida ai corsi 2010/2011;
illecito il tentativo di ridefinire l’assetto dell’Università Cà Foscari sulla base delle possibilità di ampliamento dei poteri decisionali del rettore, così come previsto dal ddl in discussione al Senato, esponendo la vita stessa dell’Università all’arbitrio delle Sue scelte personali;

pertanto La esortano

a definire, oltre al piano di reperimento delle risorse, un parallelo ridimensionamento concreto della loro gestione a partire dalla definizione di ciò che ancora manca e ciò che è realmente superfluo nell’ottica della centralità dello studente e della garanzia di un percorso formativo completo, pena la priorità del mezzo al fine e la conseguente mediocrità di qualsiasi risultato possibile; a partire quindi anche dalle particolarità di ogni singolo corso di laurea, non dalla definizione inevitabilmente arbitraria e parziale di misure standard imposte dall’alto;
a pianificare l’attivazione entro l’inizio del secondo semestre di tutti i corsi fondamentali e caratterizzanti mancanti rispetto all’offerta formativa pubblicizzata, privilegiando responsabilmente in tal senso l’ uso delle risorse finanziarie disponibili, a copertura di un servizio su cui gli studenti hanno investito denaro, tempo e prospettive;
a procedere immediatamente alla modifica del calendario accademico dell’anno in corso, con una rettifica in via straordinaria;
a garantire il diritto allo studio a coloro che a causa della mancanza o slittamento dei corsi, quindi non per propria inadempienza, non raggiungano i requisiti di merito necessari per riduzioni o esoneri dalle tasse;
a prendere al più presto una seria e trasparente posizione in merito alle gravi questioni sopraesposte, comunicando direttamente agli studenti tramite il sito internet le soluzioni proposte e le spiegazioni dovute in merito ad ogni singolo punto;
a farsi garante dei diritti degli studenti e della tutela dell’Università Cà Foscari anche sul piano nazionale, anziché provvedere a ciò che agli occhi degli studenti si configura come una torbida predisposizione all’applicazione di una legge inaccettabile.

Qualora tali esortazioni non trovassero un pronto riscontro, i sottoscritti studenti La invitano a dare le Sue formali dimissioni.

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