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venerdì 22 ottobre 2010



Che Università é quella in cui agli studenti viene impedito di partecipare liberamente all'inaugurazione dell' Anno Accademico, per la quale é anche stata sospesa la didattica? Perché ad accoglierci, nonostante le intenzioni pacifiche e di dialogo, abbiamo trovato uno schieramento di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa?
Oggi, noi studenti di Cà Foscari, avremmo voluto leggere l'intervento che descriveva alcuni aspetti della realtà altra rispetto alla versione presentata all'interno dell' Auditorium durante il corso della cerimonia.
Agli studenti che sono riusciti ad entrare é stata negata con la forza la possibilità di leggere l'intervento.
Oggi abbiamo probabilmente toccato il punto più basso di una deriva autoritaria che vede nel rettore Carraro il suo principale interprete e che si colloca nella cornice generale della distruzione dell'università pubblica; oltre ai contenuti specifici dell'intervento che vi alleghiamo, oggi denunciamo una violazione gravissima della basilare democrazia di cui l'istituzione universitaria dovrebbe essere garante e promotrice.
L'inaugurazione si è conclusa con le triste immagine di un rettore in fuga dagli studenti, non perché questi rappresentassero un'effettiva minaccia, ma piuttosto confermando l'indisponibilità ad ogni confronto costruttivo.

Buongiorno a tutti, come studenti di Cà Foscari invitati a partecipare all'apertura dell'anno
accademico, sentiamo la necessità di intervenire in questa cerimonia per esporre il nostro punto di
vista. Infatti riteniamo che ci sia una realtà altra da quella descritta oggi in quest'aula che merita di
essere raccontata.


In queste settimane in tutta Italia, ed anche qui a Venezia, gli studenti si sono mobilitati per
informare i propri colleghi e la cittadinanza sulla situazione in cui versa l'università pubblica. A
seguito dei tagli inferti dalla finanziaria 2008, le università sono sull'orlo del collasso finanziario.
E' da allora, con il movimento dell'Onda, che gli studenti denunciano la scelta del governo italiano
di scaricare i costi della crisi sul sistema della formazione pubblica e da questo sui suoi anelli più
deboli: i ricercatori, il personale tecnico, gli studenti.
Oggi, attraverso una mobilitazione sempre più massiccia, gli studenti hanno contribuito a bloccare
la votazione del Ddl Gelmini. Lo stallo che si è venuto a creare tra il varo della finanziaria dei tagli
e l'approvazione del Ddl ha finalmente smentito l'attribuzione del deficit economico alla cattiva
gestione degli enti pubblici, tra cui l'università, a cui la cosiddetta riforma gelmini rispondeva
con un'iniezione di falso ottimismo a "costo zero", credendo di poter guarire con l'aspirina una
Università Italiana da tempo malata di cancro. In realtà questa "riforma" ha il solo obiettivo di
staccare la spina... forse è per questo che la Conferenza dei Rettori Universitari Italiani (CRUI) sta
facendo pressione sul governo affinchè la riforma passi? Per poter legalmente accedere a fondi
privati che andrebbero a sopperire la cronica mancanza di fondi statali?
E' legittimo quindi supporre che i rettori delle università italiane abbiano fiutato l'occasione offerta
loro dal progetto di governance del ddl che consiste nella centralizzazione del potere nella loro
figura, aghi della bilancia tra pubblico e privato?
Ora che il Ddl con buona probabilità non diverrà legge entro l'anno, per le Università si è aperta
una fase intermedia di vuoto legislativo, che si traduce in una caccia al finanziamento. Che peso
avranno i finanziatori nella gestione dell'università?
L'ultima frontiera di riforma sarà la fusione tra gli atenei in una fondazione privata. A questo
riguardo, il Veneto gioca d'anticipo ed i nostri atenei hanno già approvato uno statuto,
ma nonostante le numerose e continue richieste, gli studenti non hanno ancora ricevuto alcun tipo
di informazione o di risposta.
Se questa è la tendenza generale, quali saranno le ripercussioni reali nel contesto specifico di
Ca'Foscari?
Siamo tutti rimasti alquanto perplessi nello scoprire che oggi era stato invitato ad intervenire
l'Amministratore delegato di Eni spa. Paolo Scaroni.
L'intervento è stato cancellato in seguito alla diffusione in rete di un puntuale dossier.
Sorvoliamo sulla condanna a 1 anno e 4 mesi di Scaroni per tangenti e sulle sue implicazioni nel
disastro ambientale di Porto Tolle quale sarebbe dovuta essere l'attinenza di tale intervento nel
contesto di questa cerimonia?
Lo smantellamento dell'università fa parte di un disegno più ampio, che interessa differenti contesti
di vita e di gestione dei beni comuni: l'istruzione, la sanità, il diritto al lavoro e allo studio. Si attacca
il pubblico per favorire l'insediamento dei privati.
Sarà questo l'ultimo anno accademico della pubblica università Ca'Foscari? Stiamo con questa
inaugurazione celebrando in realtà non un inizio ma una cupa conclusione?


Ciò che, al contrario, segna un inizio a cui guardiamo con interesse, é il percorso di "uniti contro
la crisi", apertosi domenica scorsa quando studenti da tutta Italia, movimenti e comitati in difesa
dei beni comuni hanno attraversato il corteo della fiom, per poi ritrovarsi all'interno di una grande
assemblea alla Sapienza. Questa assemblea ha sancito l'impegno degli studenti e dei ricercatori a
richiedere immediatamente l'indizione di uno sciopero generale, uno sciopero che, unendo lavoro,
formazione, ricerca e movimenti, sappia fermare davvero chi sta usando la crisi per renderci più
poveri, più ignoranti e più soli.

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